Dov'è il Ministro dell'Ambiente?

Roma -

E' questo il quesito che ci poniamo pensando al silenzio dell'invisibile Ministro dell'Ambiente On. Stefania Prestigiacomo. Utilizziamo il sostantivo "silenzio" e l'aggettivo "invisibile" non a caso, purtroppo, visto che sin dal suo insediamento il Ministro non è riuscita a convincerci di voler realmente tutelare l'ambiente e il territorio italiani, e le sue rare uscite pubbliche sono state talmente contraddittorie e poco incisive da non riuscire a produrre un mutamento di opinione.

Abbiamo assistito, infatti, all'imbarazzante presa di posizione dell'Italia sulle emissioni di CO2, abbiamo ascoltato dichiarazioni secondo le quali "la tutela dell'ambiente non deve essere di ostacolo allo sviluppo economico", e non ci è molto chiaro come mai l'On. Sig. Ministro non sia stato invitato al Vertice, presieduto dal Ministro dello sviluppo economico Scaiola e dal Ministro dell’Ambiente francese, che ha prodotto importanti accordi siglati dai due governi e che avranno concreta e fattiva attuazione attraverso un Comitato nel quale non è previsto nessun parere o coinvolgimento per il Ministero dell’Ambiente italiano, come se l'istituzione di un'Agenzia di sicurezza nucleare o i criteri per la definizione dei siti ove realizzare le nuove centrali non fossero materie di sua, nemmeno parziale, competenza...

Ed è, infine, di stringente attualità il dibattito sulla proposta del Primo Ministro di rilanciare l'economia attraverso la liberalizzazione della cementificazione del nostro Paese, subito fatta propria dai berlusCloni che governano Veneto e Sardegna. RdB/CUB Ambiente ritiene, in particolare, quest'ultima proposta l'ennesima dimostrazione di miopia da parte di questo Governo che svende la sola materia prima, insieme ai cosiddetti "giacimenti culturali", della quale disponga l'Italia per favorire i soliti noti (non pensiamo, infatti, che i vantaggi maggiori saranno appannaggio del "poveraccio che aggiunge una stanza alla sua casetta"...) con un condono anticipato, e si augura (e augura al Paese) di leggere o ascoltare presto sui media nazionali una ferma opposizione da parte del On. Ministro Prestigiacomo al nefasto progetto, magari attuata mediante un piano di rilancio e di valorizzazione delle Aree Protette italiane che ne incrementi la redditività in favore delle popolazioni locali, contrastando in maniera sostenibile la crisi attuale. La salvaguardia dell'ambiente e e lo sviluppo di imprese compatibili potrebbero essere un volano che crei posti di lavoro (l’esempio forse può annoiare ma è efficace: la Germania possiede 5,2 Gigawatt di potenza prodotta con impianti fotovoltaici, per un totale di 1.000.000 di posti di lavoro creati).

RdB/CUB Ambiente invita l'On. Ministro Prestigiacomo ad adoperarsi per il ritorno del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare al suo importantissimo ruolo istituzionale, evitandone così una sempre più probabile "estinzione" che evrebbe gravissime ripercussioni sull'intero "sistema Paese", renderebbe l'Italia lo zimbello della UE, disperderebbe un patrimonio di professionalità e capacità acquisiti dal personale.

RdB/CUB Ambiente spera che l'On. Ministro Prestigiacomo si renda finalmente conto che è lei il Ministro dell'Ambiente, e che ha precise responsabilità verso il Paese e verso i propri lavoratori.